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Patrizia Coluzzi uccise con un cuscino la figlia di due anni, il padre “Voglio andare via per dimenticare”

La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la condanna a 12 anni di carcere per Patrizia Coluzzi, colpevole dell’omicidio della figlia di due anni.

La conferma della sentenza

La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la condanna a 12 anni di reclusione, più cinque anni in una Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (Rems), per Patrizia Coluzzi, 45 anni, responsabile dell’omicidio della figlia Edith, avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 marzo 2021 a Cisliano, in provincia di Milano.

La donna ha soffocato la bambina con un cuscino nell’appartamento in cui viveva con il marito, che aveva presentato istanza di separazione il giorno precedente.

Le parole della madre dopo l’omicidio

Dopo il tragico gesto, Coluzzi ha chiamato il marito dicendo: “Tua figlia non esiste più. Caro marito, adesso vai pure a denunciarmi. Ora sei libero, puoi dedicarti alle tue cose.” Queste parole hanno sconvolto ulteriormente la vicenda, già drammatica.

La perizia psichiatrica e la decisione della Corte

Nonostante la Procura generale e la difesa avessero richiesto l’assoluzione, basandosi su una perizia psichiatrica che aveva dichiarato l’imputata incapace di intendere e di volere, la Corte ha ritenuto più affidabile il parere dei periti nominati dalla stessa corte.

Questi ultimi hanno dichiarato Coluzzi seminferma di mente, ritenendo che fosse parzialmente consapevole delle proprie azioni al momento dell’omicidio.

Il commento del padre

Dopo la sentenza, il padre di Edith, William Anzaghi, ha espresso il suo dolore al quotidiano Il Giorno:

“Edith non tornerà più, purtroppo. Nulla potrà riportarla indietro, nemmeno la condanna più severa. Però sarebbe stato un affronto, inconcepibile, ritrovarsi di fronte a un’assoluzione.” Ha poi aggiunto: “Sono stati anni complicati, io ho passato l’inferno.”

Una nuova vita lontano da Milano

Anzaghi ha dichiarato la sua intenzione di cambiare vita, lontano da Milano, la città che gli ricorda la tragedia. “Adesso voglio cambiare vita. Andrò via da Milano, non voglio più clamore. Ho già passato il testimone per la gestione dei miei due bar. Ora voglio solo staccare la mente.”