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Variante Xec del Covid: tutto quello che c’è da sapere, Pregliasco “100 morti alla settimana in Italia”

La variante Xec del Covid-19 sta rapidamente guadagnando terreno in Europa e in Italia, con un impatto crescente sui contagi e sui decessi.

Cos’è la variante Xec

La variante Xec, sottovariante di Omicron, è stata rilevata per la prima volta in Germania nel giugno 2024 e si sta diffondendo rapidamente in altre parti d’Europa.

È caratterizzata da una maggiore immunoevasività, rendendo più difficile il riconoscimento e la risposta del sistema immunitario, sia per chi ha contratto il virus in precedenza sia per chi è stato vaccinato. Gli esperti come il virologo Fabrizio Pregliasco avvertono che potrebbe diventare la variante dominante nei prossimi mesi.

Sintomi della variante Xec

I sintomi associati alla variante Xec sono variegati e spesso indistinguibili da altre infezioni respiratorie, senza test specifici. Si possono manifestare febbre, dolori muscolari e articolari, tosse, mal di gola, naso chiuso, e in alcuni casi si osservano ancora perdita del gusto e dell’olfatto.

Pregliasco evidenzia che la variante può causare anche forme asintomatiche o lievi che contribuiscono alla diffusione del contagio, ma può anche presentarsi con quadri clinici più severi, simili all’influenza.

Diffusione della variante e impatto in Italia

Secondo i dati ufficiali, i decessi legati al Covid in Italia stanno aumentando: tra il 10 e il 16 ottobre si sono registrati 117 decessi, rispetto ai 100 della settimana precedente. Gli esperti sottolineano che il numero reale dei casi è probabilmente sottostimato, poiché molte persone non si sottopongono più a test ufficiali. Pregliasco ha dichiarato che ci si trova in una fase di “salita” dei contagi, un fenomeno che si ripete ciclicamente ogni 4-6 mesi con l’emergere di nuove varianti, solitamente più immunoevasive.

Vaccini e prevenzione

Nonostante non siano stati segnalati sintomi più gravi rispetto ad altre varianti, la variante Xec rappresenta un rischio per le persone più vulnerabili, come anziani e immunodepressi. Gli esperti raccomandano di continuare con le vaccinazioni aggiornate, in particolare in vista dell’inverno, per proteggersi dall’ultima mutazione del virus.