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Va allo stadio a vedere il figlio giocare a calcio e ha un malore, muore la 58enne Claudia Scavino

Claudia Scavino, 58 anni, originaria di Strambino e residente a Romano Canavese, è morta improvvisamente domenica 3 novembre. La donna si trovava sugli spalti di un campo sportivo per assistere alla partita del figlio, Alberto Enrico, calciatore di 29 anni, impegnato nella partita quando si è accorto del malore della madre. In preda all’agitazione, Alberto ha abbandonato il campo e si è precipitato in tribuna per cercare di soccorrerla. Nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei sanitari intervenuti, per Claudia Scavino non c’è stato nulla da fare.

La notizia ha suscitato profondo cordoglio in tutta la comunità sportiva locale. Rocco Cafarelli, presidente della squadra, ha ricordato l’impegno e la passione di Claudia, dichiarando: «È accaduto durante il primo tempo, intorno alle 15. Alberto era in campo ed è subito corso da lei. I soccorsi sono stati inutili. Siamo tutti affranti: per lei, donna giovane e appassionata, e per Alberto, che è un ottimo giocatore ma, soprattutto, una persona straordinaria».

Un legame indissolubile con il calcio

Claudia Scavino era nota per il suo profondo coinvolgimento nel mondo del calcio. Impiegata presso la Anstel di Ivrea, aveva dedicato tempo e risorse per supportare il figlio, ricoprendo persino ruoli dirigenziali. Dal 2015 al 2018, ha lavorato come segretaria per l’Ivrea 1905, squadra in cui Alberto militava allora, facendosi conoscere per serietà e dedizione. I membri della società ricordano la sua presenza costante e il suo sorriso contagioso. La società eporediese ha dichiarato: «Era molto appassionata, seria e puntuale. Ci si incontrava spesso sui campi da calcio e portava un sorriso ovunque andasse. Porteremo il suo ricordo sempre con noi».

Negli ultimi anni, Claudia ha collaborato anche con la Vischese, assumendo compiti di responsabilità durante la pandemia, come il controllo della documentazione sanitaria dei giocatori. Armando Ghiglione, presidente della Vischese, ha ricordato con affetto Claudia e il suo impegno verso lo sport: «Amava questo sport e si impegnava sempre con grande dedizione. Era sempre presente, sia come dirigente che come madre. Era una donna appassionata, generosa e sempre pronta ad aiutare».