Alluvioni, a Bari c’è il rischio di eventi estremi come Valencia, l’allarme dei geologi “Bisogna ricalcolare il pericolo”
Secondo Antonello Fiore, presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale, Bari rischia alluvioni devastanti simili a quella recente di Valencia. Servono nuovi studi per aggiornare il piano di prevenzione.
La storia delle alluvioni a Bari
Antonello Fiore ha spiegato come Bari sia stata colpita da gravi alluvioni in passato, con quattro eventi significativi dal 1900 a oggi: febbraio 1905, settembre 1915, novembre 1926 e l’ultima nell’ottobre 2005. Quest’ultima, in particolare, causò 6 morti tra la città e la provincia, quando la zona di Cava di Maso a Carbonara fu sommersa dall’acqua. “Stiamo parlando di alluvioni, fenomeni di intensità diversa dai semplici allagamenti,” ha precisato Fiore, evidenziando come Bari possa subire in futuro eventi simili a quelli visti recentemente in Spagna.
Vulnerabilità di Bari: un terreno predisposto all’alluvione
L’urbanizzazione di Bari è caratterizzata da nove lame — corsi d’acqua asciutti che, in caso di pioggia intensa, raccolgono e convogliano le acque dalla Murgia fino alla città. Tuttavia, il terreno della Murgia, originariamente permeabile, ha perso capacità di assorbimento a causa delle modifiche apportate dall’uomo. “Quando la pioggia cade su un suolo impermeabile, il rischio di inondazione cresce esponenzialmente,” ha aggiunto Fiore.
Cambiamenti climatici e rischio idrogeologico
Fiore ha sottolineato l’urgenza di aggiornare le analisi sul rischio idrogeologico, ricordando come dal 2005 i dati di calcolo non siano più validi a causa dell’innalzamento delle temperature nel Mediterraneo, ora considerato un “hot spot” per il cambiamento climatico. Questo fenomeno ha aumentato anche la temperatura del mare Adriatico, rendendo possibile per Bari un evento simile a quello di Valencia. “È essenziale aggiornare i calcoli e valutare nuovi parametri,” ha affermato Fiore.
Azioni necessarie: studi aggiornati e informazione ai cittadini
Per prevenire tragedie, Fiore propone un doppio intervento: aggiornare i dati pluviometrici e formare la popolazione. “A Valencia molte vittime sono state causate da comportamenti dettati dal panico,” ha dichiarato Fiore, spiegando come una buona informazione potrebbe ridurre i rischi. Il presidente conclude con un richiamo all’importanza di comunicare i comportamenti corretti in caso di emergenza, per proteggere vite umane in situazioni critiche.