Bimbo di 4 anni a mensa senza pranzo a scuola, i genitori non hanno pagato il ticket, furiose le polemiche
A Sulmona, un bambino di 4 anni rischia di restare senza pranzo per il mancato pagamento del ticket da parte dei genitori.
Bambino senza pasto: cos’è successo
Lunedì 11 novembre, presso la scuola dell’infanzia Don Antonio di Nello di Sulmona (L’Aquila), un bambino di 4 anni si è seduto a tavola per il pranzo, ma la sua tovaglietta è rimasta vuota. La causa? Una dimenticanza dei genitori nel pagamento del servizio mensa comunale.
Grazie alla solidarietà dei compagni e all’intervento delle insegnanti, il piccolo ha potuto consumare due piatti di pasta e del pane, evitando così di restare a digiuno. “Non abbiamo mai lasciato un bambino senza pasto”, ha dichiarato la dirigente scolastica Alessandra Di Mascio, aggiungendo: “La condivisione dei compagni è stata un gesto bellissimo”.
Le reazioni dei genitori
Un genitore presente ha però contestato la versione ufficiale, dichiarando di aver trovato il figlio in lacrime e umiliato davanti alla classe. L’episodio ha acceso un dibattito sull’efficienza del servizio mensa, partito in ritardo rispetto all’inizio dell’anno scolastico.
La gestione del servizio e il ruolo del Comune
Il servizio mensa è gestito dalla ditta Ep Spa tramite il portale Ristocloud, che permette ai genitori di verificare i pagamenti e le eventuali morosità. Il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, ha espresso rammarico per l’accaduto, sottolineando che “il sistema invia notifiche quando il credito è in esaurimento, ma è responsabilità dei genitori mantenere sotto controllo i pagamenti”.
Nonostante il sistema avesse segnalato la morosità nei giorni precedenti, il pasto è stato comunque garantito al bambino il 7 e 8 novembre, e un primo piatto è stato somministrato anche l’11 novembre.
Il messaggio alle famiglie
Il Comune ha ricordato che le tariffe del servizio mensa sono calcolate in base all’Isee, con esenzione per le fasce di reddito più basse e un costo massimo di 5,41 euro per redditi superiori a 30.000 euro. “Per evitare situazioni simili, è necessario che le famiglie si assicurino di essere in regola con i pagamenti”, ha ribadito il sindaco.