Costituente M5S, la ribellione contro Giuseppe Conte, “Venduti, siete come il PD”
Alla costituente del Movimento 5 Stelle emergono tensioni e accuse di manipolazione. Dissidenti contro il nuovo corso di Conte, tra caos e spaccature interne.
Divisioni interne alla costituente M5S
La due giorni “Nova”, voluta da Giuseppe Conte per ridisegnare il Movimento 5 Stelle, ha messo in evidenza un partito sempre più diviso. Al Palazzo dei Congressi la platea appare spaccata tra sostenitori e ribelli, mentre risuonano slogan come «venduti, venduti» e «dimissioni». Un tempo simbolo dell’anti-sistema, il Movimento sembra aver smarrito la sua identità originaria, trasformandosi in una forza politica vicina al Partito Democratico di Elly Schlein, scatenando malumori tra gli attivisti.
Proteste dei dissidenti e accuse di manipolazione
Nella sala, mentre deputati, consiglieri e sostenitori applaudono il leader, si alzano le voci dei “figli delle stelle”, i dissidenti che contestano il nuovo corso del partito. Gridano «trasparenza» e accusano di manipolazione i vertici, parlando di votazioni pilotate e decisioni calate dall’alto. Alcuni denunciano persino episodi di spintoni e aggressioni verbali.
Il leader olandese del Movimento, Paul Haarhuis, ha cercato di stemperare i toni invitando tutti a esprimersi, ma le tensioni restano alte. I ribelli, in un volantino distribuito durante l’evento, denunciano la mancanza di trasparenza e il presunto annullamento di 70mila iscrizioni, utili a superare il quorum necessario per validare le votazioni.
Il Movimento tra passato e futuro
Mentre figure storiche come Roberto Fico, Paola Taverna e Vito Crimi sostengono il cambiamento, i ribelli accusano i “veterani” di essersi adattati per mantenere posizioni di potere. «Siete come il Pd», tuonano i dissidenti, che rimpiangono i tempi in cui il Movimento agiva tra le strade, vicino alla gente, e non nelle sale dei congressi.
Conte difende il processo costituente, definendolo “regolare e partecipato”, ma riconosce le inevitabili divergenze: «Se ci sono 90mila persone che discutono, è fisiologico che alcune la pensino diversamente». Tuttavia, il malcontento sembra destinato a crescere, soprattutto online, dove i dissidenti potrebbero trovare nuovi spazi di contestazione e far rivivere lo spirito anti-sistema originario del Movimento 5 Stelle.