Adrian Mannarino si scaglia contro Sinner, “Hanno fatto di tutto per farlo apparire pulito”
Il tennista francese esprime dubbi sui recenti casi di positività al doping che coinvolgono Jannik Sinner e Iga Swiatek, entrambi numeri uno dei rispettivi ranking.
Le parole di Mannarino
Adrian Mannarino, attuale numero 66 del ranking ATP, si aggiunge al coro di voci critiche sui casi di positività al Clostebol che coinvolgono il numero uno al mondo Jannik Sinner e la tennista polacca Iga Swiatek. In un’intervista rilasciata a RMC Sport, il francese ha condiviso il suo punto di vista in merito alla vicenda:
“Io non credo più a Babbo Natale. Poi ognuno, se vuole crederci, è libero di farlo. Per quanto riguarda questi casi, sono disposto a concedere il beneficio del dubbio, ma penso sia qualcosa di molto sorprendente”, ha dichiarato Mannarino.
Il tennista ha poi aggiunto: “Sui 300 migliori giocatori del mondo sono stati riscontrati due test positivi, e sono entrambi i numeri uno dei rispettivi ranking. Può capitare di prendere inavvertitamente la pillola o la vitamina sbagliata, ma penso sia comunque quantomeno sorprendente.”
Un caso che divide
Il caso doping di Jannik Sinner ha attirato l’attenzione dell’intero mondo del tennis. Sebbene il giocatore italiano sia stato dichiarato innocente dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency), il dibattito sulla trasparenza e sull’equità sportiva continua a infiammare il circuito.
Anche Iga Swiatek, recentemente coinvolta in una situazione simile, è stata al centro di discussioni accese. Le dichiarazioni di Mannarino si inseriscono in un contesto di crescente pressione sui vertici del tennis per garantire controlli antidoping sempre più rigorosi.
Una questione aperta
Le parole di Mannarino riflettono un clima di scetticismo e sorpresa che si è diffuso tra i colleghi dei due atleti coinvolti. I numeri uno del tennis maschile e femminile si trovano al centro di una controversia che pone interrogativi sull’efficacia dei controlli antidoping e sulla possibilità di errori involontari.
Per ora, sia Sinner che Swiatek continuano a difendere la propria innocenza, sostenuti da decisioni ufficiali, ma la questione sembra destinata a far discutere ancora a lungo.