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L’aria che tira, Bonelli contro Fassino sul riarmo europeo, “Ha torto! Qualcuno pensa che i soldi li fabbricheremo falsi come Totò e Peppino?”

Botta e risposta acceso tra il leader di Europa Verde e l’ex segretario del Pd durante L’Aria Che Tira. Divergenze sulla difesa comune e sulle spese militari dell’Ue.

Bonelli contro il riarmo: “Dove arriveremo?”

Durante la puntata di L’Aria Che Tira su La7, il dibattito sul piano di riarmo europeo ha acceso un confronto tra Angelo Bonelli e Piero Fassino, due esponenti del centrosinistra con posizioni opposte sul tema della difesa comune.

Il portavoce di Europa Verde, intervenuto nel dibattito, ha criticato apertamente la strategia dell’Unione Europea e il ruolo della Nato, ribadendo che l’Europa dovrebbe già coordinare le risorse esistenti senza aumentare la spesa per gli armamenti.

“Vorrei ricordare a Fassino che l’Europa sta nella Nato, non è che la Nato è Stati Uniti d’America”, ha dichiarato Bonelli, sottolineando come l’assenza di una difesa comune sia il vero problema da affrontare. Secondo il deputato, l’allocazione di ingenti risorse per il riarmo toglie possibilità di investimento in altri settori cruciali, come il welfare e la transizione ecologica.

Nel corso dell’intervento, Bonelli ha rincarato la dose, mettendo in dubbio la sostenibilità economica del piano proposto dalla Commissione Ue: “Qualcuno pensa che i soldi li fabbricheremo falsi come Totò e Peppino? Dove arriveremo? Ci vogliamo fermare?”.

Fassino ribatte: “Superare la difesa fondata sugli Stati nazionali”

A replicare è stato Piero Fassino, che ha difeso la necessità di rafforzare la politica di difesa dell’Unione Europea. Per l’esponente del Partito Democratico, il piano illustrato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, rappresenta il primo passo verso un sistema più integrato, superando la frammentazione attuale.

“Il problema è quello di superare un sistema di difesa fondato soltanto sugli Stati nazionali senza nessuna forma di coordinamento. Il piano presentato è il primo passo per realizzare questo. Solo che non si realizza in un minuto”, ha spiegato Fassino, ribadendo che l’obiettivo non è un semplice aumento delle spese militari, ma un cambiamento strutturale per migliorare l’efficacia della difesa comune.

La tensione si alza in studio

Nonostante la replica di Fassino, Bonelli ha continuato a contestare la strategia europea, insistendo sul fatto che il piano di riarmo rafforzerebbe il potere dei singoli Stati, anziché promuovere un’effettiva integrazione delle forze armate a livello comunitario.

“Ha torto, questo rafforza gli Stati sovrani!”, ha esclamato Bonelli, interrompendo l’ex segretario del Pd poco prima della pausa pubblicitaria.

Lo scontro tra i due ha messo in luce le profonde divisioni all’interno del centrosinistra sul tema della difesa europea. Da un lato, chi come Fassino ritiene il piano di riarmo una necessità strategica per garantire la sicurezza dell’Ue. Dall’altro, chi come Bonelli teme che un aumento della spesa militare possa distogliere risorse da altre priorità e aumentare la dipendenza da Washington.