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Pd nel caos dopo il voto su Rearm Europe, Schlein sfiduciata, Boccia, “Serve un chiarimento politico immediato”

Il voto al Parlamento europeo ha certificato la spaccatura del Partito Democratico, con Elly Schlein sempre più isolata. Boccia: “Serve un chiarimento politico immediato”.

Il Pd si frantuma sul riarmo europeo

Il voto su Rearm Europe a Strasburgo ha messo in luce un Partito Democratico profondamente diviso, con Elly Schlein in evidente difficoltà nel tenere compatta la sua leadership. La posizione del partito sulla difesa europea e il piano per il riarmo voluto da Ursula von der Leyen ha prodotto una frattura interna, con eurodeputati dem divisi tra chi ha sostenuto il provvedimento, chi si è astenuto e chi ha votato contro.

L’assenza di una linea unitaria ha evidenziato una fragilità politica che al Nazareno sta creando più di un allarme. Non è solo il centrodestra a criticare la gestione Schlein, ma anche esponenti interni al partito che, pur evitando attacchi diretti, chiedono un chiarimento immediato sulla collocazione del Pd nello scenario internazionale.

Boccia difende Schlein, ma ammette la crisi interna

A confermare il caos interno è stato Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, che in un’intervista ha cercato di smorzare le polemiche ma senza negare la complessità della situazione.

“Difendere acriticamente quel piano di riarmo deciso unilateralmente da von der Leyen non significa volere un’Europa più unita, ma solo riarmare gli Stati nazionali che rischiano di allontanarsi sempre più dalla difesa comune”, ha dichiarato Boccia. “Sta a noi aprire una discussione su come essere alternativi alle destre”.

Parole che, pur difendendo la posizione della segretaria, sottolineano l’esigenza di una riflessione interna profonda. Il rischio di un partito senza una chiara direzione politica si fa sempre più concreto.

Schlein sfiduciata dai suoi? L’ombra della fronda interna

Il voto su Rearm Europe ha mostrato una delegazione dem europea divisa e senza una posizione chiara. Il capogruppo al Parlamento europeo, Nicola Zingaretti, ha cercato fino all’ultimo di trovare un compromesso, ma le spaccature sono rimaste evidenti.

“Abbiamo lavorato per trovare una posizione comune, ma ci sono state valutazioni diverse sul voto finale”, ha spiegato Boccia. “Noi ci riconosciamo nella grande famiglia del socialismo europeo, ma manteniamo una posizione molto critica nei confronti di Rearm Europe”.

Questa frammentazione ha generato più di un sospetto sul fatto che alcune correnti interne possano aver approfittato del voto per mettere in discussione la leadership della segretaria. “Mi auguro che le posizioni espresse non siano dovute a questioni interne”, ha sottolineato Boccia, lasciando però intendere che il problema esista.

Quale futuro per la segreteria Pd?

Il Pd si trova ora davanti a una scelta cruciale. La segretaria Schlein dovrà affrontare un chiarimento interno non più rimandabile. “A questo punto è necessario un chiarimento politico. Il Pd deve esprimere una posizione chiara sulla collocazione del nostro Paese nello scenario internazionale”, ha ribadito Boccia.

Una situazione che mette a rischio la tenuta del partito, con la possibilità che la frattura interna si allarghi ancora di più in vista del prossimo Consiglio europeo. Il voto su Rearm Europe, più che una semplice questione di politica estera, si è trasformato in un banco di prova per la leadership di Schlein, che ora deve dimostrare di poter tenere saldo il timone del partito.

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