La Lega difende Le Pen e attacca Ilaria Salis: “Due pesi e due misure tra giustizia e politica”
Un post social della Lega accende il confronto: da una parte l’europarlamentare Salis, dall’altra Le Pen, colpita da una sentenza che agita la politica europea.
“Giudicata colpevole per non essere eletta”: il caso Le Pen scuote i sovranisti
Una grafica semplice ma feroce: a sinistra Ilaria Salis, a destra Marine Le Pen. La Lega ha affidato ai social un messaggio visivo – nessuna parola scritta, solo i volti – per lanciare un’accusa ben precisa: due pesi e due misure nei confronti della giustizia applicata alla politica europea. Da un lato, una Salis eletta al Parlamento europeo mentre era ancora coinvolta in un procedimento penale in Ungheria. Dall’altro, la leader del Rassemblement National, Le Pen, ritenuta colpevole in primo grado per appropriazione indebita e dichiarata ineleggibile.
“Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Marine Le Pen: contro di lei un processo politico”, ha detto Paolo Borchia, capo delegazione della Lega a Bruxelles, mostrando un cartello con l’hashtag #JeSuisMarine, condiviso da numerosi leader sovranisti europei nelle ultime ore.
“Una scelta politica travestita da sentenza”: l’attacco di Borchia e Stancanelli
Secondo Raffaele Stancanelli, eurodeputato leghista, la sentenza di primo grado che esclude Le Pen dalla corsa all’Eliseo ha poco a che fare con la giustizia:
“Nel sistema francese l’ineleggibilità è discrezionale. Il fatto che sia scattata con una sentenza non definitiva dimostra che è stata una scelta politica”.
Dello stesso parere anche Massimiliano Romeo, capogruppo Lega al Senato, intervenuto a Ping Pong su Rai Radio 1:
“Senza entrare nel merito del processo, l’ineleggibilità è molto pesante. Dà l’idea di come sta andando male questa Unione Europea. Se non la pensi come l’élite, scatta la persecuzione”.
E aggiunge:
“Questa mossa finirà per ritorcersi contro. Alla fine ci saranno ancora più possibilità che il centrodestra, quello vero, possa vincere le prossime presidenziali”.
Salis e Le Pen, due storie diverse ma politicamente esplosive
Il confronto tra Ilaria Salis e Marine Le Pen, sebbene molto forzato, è diventato simbolico per il mondo sovranista. La prima, attivista antifascista, è stata candidata e poi eletta da Verdi e Sinistra mentre era ai domiciliari in Italia, dopo aver scontato oltre un anno in carcere in Ungheria con accuse ancora pendenti. La seconda, una delle favorite alla presidenza francese, è stata giudicata colpevole in primo grado per gestione irregolare dei fondi europei e subito dichiarata ineleggibile per 5 anni.
Due destini incrociati, due simboli per schieramenti opposti. Ma un’unica accusa da parte della Lega: la politica europea è dominata da logiche punitive verso chi non si allinea al pensiero dominante.