Sabelli, lo Stato ha accarezzato i corrotti e schiaffeggiato i magistrati
Rodolfo Sabelli, presidente dell’associazione nazionale magistrati, ha rilasciato dichiarazioni durissime nei confronti della politica per il modo con cui è stato affrontato un argomento molto delicato come la corruzione.
Il noto magistrato ha parlando a lungo durante il programma “UnoMattina” in onda su Rai 1 del nuovo scandalo sulle grandi opere che ha determinato arresti eccellenti e tantissime polemiche.
Rodolfo Sabelli ha dichiarato che è lo Stato che deve cercare il modo per non permettere che ci siano nuovi casi di corruzione.
Il magistrato ha anche detto che dove circola molto denaro è facile che ci sia corruzione.
Rodolfo Sabelli ha rivelato che: “Uno Stato che si rispetti dovrebbe prendere a schiaffi, diciamo virtualmente, i corrotti e accarezzare coloro che svolgono il controllo della legalità, cioè i magistrati. Invece purtroppo in Italia è accaduto l’esatto contrario“.
Il magistrato ha ricordato tutti i provvedimenti molto discutibili che sono stati presi negli anni che invece di inasprire le pene hanno favorito la corruzione.
Sabelli ha anche detto che nel 1994, quando tutti si aspettavano un intervento deciso da parte dello Stato in seguito al famoso scandalo di Tangentopoli, il governo dell’epoca approvò una legge “che vietava la custodia cautelare in carcere per coloro che erano imputati di corruzione. Così svariati indagati e imputati per corruzione furono scarcerati e andarono agli arresti domiciliari”.
Sabelli ha anche ricordato altre leggi che sono state emanate dai vari governi che si sono succeduti come la diminuzione dei termini per la prescrizione e l’abolizione del reato di falso in bilancio.