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Tunisia choc selfie politico inglese sulla spiaggia della strage a Sousse

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La moda dei selfie per alcuni è vera e propria mania ma a volte quando si esagera il rischio è quello di scantonare.

Questo è quanto è accaduto a Amran Hussain, un ragazzo di 29 anni, candidato laburista, che ha pensato di farsi un selfie sulla spiaggia del resort Marhaba Beach a Sousse dove è avvenuto l’attentato in Tunisia.

Ricordiamo che in quel tragico evento hanno perso la vita 38 persone.

Il ragazzo, con un gesto che ha fatto discutere e non è piaciuto affatto, ha postato il selfie che lo ritraeva subito dopo la strage.

Infatti, Amran Hussain era in vacanza presso  l’hotel Palmarina nei pressi del Riu Imperial Marhaba.

Il ragazzo nella posa indossa occhiali da sole e alle sue spalle si intravedono i suoi compagni mentre omaggiano le vittime con una corona di fiori.

Questo scatto certo ha fatto molto discutere e su Hussain sono piovute tantissime critiche ma lui che attualmente è un funzionario del servizio sanitario nazionale (Nhs), ha commentato così il suo gesto:

“I selfie non sono vietati. Io non ci vedo nulla di male. Non volevamo catturare un momento felice, siamo stati molto in difficoltà dopo quello che è successo e siamo andati su quella spiaggia per solidarietà. Abbiamo deposto dei fiori, abbiamo pregato e abbiamo scritto un omaggio a coloro che hanno perso la vita in questo massacro orribile. Sono stati giorni sconvolgenti, volevamo avere un ricordo di quanto era accaduto e ho usato il bastone da selfie che porto sempre con me. Il nostro era un tributo alle vittime e il nostro gesto è stato decontestualizzato”.

Nonostante la sua giustificazione e spiegazione del comportamento che ha tenuto le risposte al suo commento sono comunque state tutte in un senso, quello negativo e il tenore è stato il seguente: “È una vergogna. Le famiglie non hanno neanche fatto a tempo a entrare in lutto e già c’era chi scattava dei selfie” , “Un atteggiamento assolutamente spudorato per un candidato laburista” , “C’è una linea sottile tra utilizzare la libertà di espressione e ferire i sentimenti altrui: bisogna fermare la pubblicazione dei selfie in spiaggia”.

Hussain, non ha controbattuto esplicitamente a tutte le critiche che gli sono state mosse ma, in un certo senso, ha cercato di smussare l’accaduto facendo ritornare l’attenzione sulla tragedia e cercando, così, di distoglierla da suo comportamento e per questo ha scritto così su Facebook:

“Siamo partiti dalla Tunisia con una sensazione di tristezza nel cuore, ma non permetteremo alla paura di dettare le nostre vite. La Tunisia è un posto bellissimo con persone gentili e pacifiche. Ci siamo recati sulla spiaggia per rendere omaggio a coloro che hanno perso la vita. Il mio pensiero va a tutte le persone che sono morte e alle famiglie tunisine che risentiranno negativamente di quanto è successo perdendo una fetta di turismo. Non dobbiamo cedere ai terroristi, tornerò in Tunisia”.