Pescara, perdona il marito che uccise il figlio adottivo e torna a vivere con lui
Massimo Maravalle che ora ha 47 anni un anno fa si presentò spontaneamente in questura e confessò di aver ucciso il figlio adottivo.
L’uomo che lavorava presso un’azienda informatica disse al Pm di turno: “Ho soffocato mio figlio di cinque anni nel sonno. Ho usato un cuscino… Mia moglie dormiva e non si è accorta di nulla. Ricordo perfettamente il momento in cui ha smesso di respirare. Mentre premevo non ho percepito alcuna reazione da parte sua. Credo che non se ne sia nemmeno accorto…”.
La giustizia ha fatto il suo corso e suscitando non poche polemiche i giudici hanno deciso in base ad una perizia psichiatrica che l’uomo potesse tornare libero perché ritenuto dagli inquirenti “non pericoloso”.
La notizia che un uomo che ha ucciso un bambino di soli 5 anni sia tornato libero solo dopo un anno di carcere ha provocato non poche polemiche.
Ma quello che ha più sconvolto l’opinione pubblica è che l’uomo è tornato tranquillamente nell’abitazione dove si è consumata la tragedia.
Ad aspettarlo c’era la moglie Patrizia Silvestri una donna di 48 anni, avvocato e madre adottiva del piccolo ucciso in seguito a soffocamento da parte del compagno ora tornato in libertà.
La donna ai giornalisti che hanno chiesto come mai abbia accettato in casa il marito che era stato il colpevole di un gesto così atroce ha risposto che: “L’ho perdonato non era lui in quel momento. Ora proviamo a ricominciare insieme”.
I due, Massimo Maravalle e Patrizia Silvestri, risultano essere indagati per il reato di “falso”.
Marito e moglie al momento dell’adozione di Maxim il bambino poi ucciso dall’uomo nascosero secondo l’accusa le reali condizioni psichiatriche di Massimo Maravalle.
Il terribile omicidio di Maxim avvenne nella notte tra il 17 e il 18 luglio del 2014.
La donna Patrizia Silvestri si accorse che il marito era molto irrequieto quella notte e girovagava per le stanze della casa.
Ad un certo punto la donna si recò nella stanza dove dormiva il figlio adottivo Maxim un bambino russo e si accorse che non respirava più.
Patrizia Silvestre chiamò subito i medici del 118 che intervennero immediatamente ma che non poterono far altro che constatare il decesso del piccolo bambino russo.