Torino, trapianto simultaneo rene che salva la vita a due fratelli
Di donazione di organi se ne parla sempre troppo poco rispetto a quello che servirebbe perchè bisognerebbe sempre pensare che quando termina la propria vita con i propri organi si può salvare quella di qualcun’altro.
E così come è meraviglioso ricevere organi quando è l’unica possibilità di salvezza è altrettanto bello donare e “sapere”di aver salvato qualcun’altro.
Pensarci quando si è ancora in vita e magari si gode di ottima salute fa sempre un certo effetto ma è propio quello il momento più giusto.
A volte la morte di una persona significa possibilità di salvezza per altre.
Quando una persona perde la vita e chi le sta attorno autorizza l’espianto degli organi, viene compiuto un grande gesto d’amore e di generosità verso il genere umano tutto.
Presso l’ospedale Molinette sono stati espiantati degli organi da una donatrice che ha perso la vita in seguito ad un’emorragia celebrale.
In realtà interventi di questo tipo anche se non sono frequentissimi, accadono ma la particolarità di questo intervento, tanto da essere segnalato e raccontato da tutte le testate giornalistiche della carta stampata, della televisione e del web è che grazie al’espianto e al successivo trapianto dei due reni si sono salvati due fratelli, un uomo e una donna che erano affetti dalla stessa patologia genetica.
E questo non era mai accaduto prima.
I due fratelli, si ripete un uomo e una donna erano malati, infatti avevano una nefropatia policistica ereditaria.
La donna morta dal cui corpo sono stati espiantati gli organi era di origini romene , aveva solo 41 anni e i suoi due reni sono stati trapiantati in un uomo di 48 anni di origini venezuelana che per la sua patologia era costretto alla dialisi da due anni e alla sorella, una donna di 51 anni che ancora non era soggetta alla dialisi.
Dopo l’intervento eseguito da due chirurghi vascolari Aldo Verri e Monica Hafner, i pazienti sono attualmente ricoverati nel reparto di terapia intensiva della Nefrologia Dialisi Trapianto delle Molinette.
I due fratelli che hanno subito il trapianto del rene hanno dichiarato: “Stiamo finalmente bene. Il trapianto è un sogno che si avvera. Ora la nostra speranza è quella di tornare ad una vita normale”.
Il professor Luigi Biancone, direttore di nefrologia presso l’ospedale Molinette ha spiegato:”Al di là della circostanza particolare di vedere trapiantati nello stesso giorno un fratello e una sorella, questo evento deve riportare l’attenzione sulla malattia renale ereditaria del rene policistico, che può colpire diversi membri all’interno di una stessa famiglia. E’ una causa importante di insufficienza renale avanzata dal momento che circa l’8% dei pazienti in dialisi è affetto da questa patologia”.