L’Istat ci incoraggia a continuare a sperare
Dopo otto lunghi anni l’Italia non è più in recessione, a certificarlo arrivano anche i dati dell’Istat. L’On. Alberto Losacco, nella sua nota, oltre ad esprimere soddisfazione, sottolinea subito però che si tratti di dati che non devono portare ad un abbassamento della guardia e pone l’attenzione in particolare sui giovani ai quali, grazie a politiche mirate a sostegno dell’occupazione, bisogna dare la possibilità di costruire il proprio futuro.
“I dati Istat, sebbene con qualche centesimo di punto in meno rispetto al previsto, segnano l’uscita definitiva dell’Italia dalla recessione. Dopo 8 lunghi anni di spaventosa crisi economica, nel 2015 si è finalmente registrato un segno positivo.
Dobbiamo ancora fare di più, soprattutto in termini di Sud e di occupazione giovanile, ma intanto registriamo che dopo anni di profondo rosso (-2,8% nel 2012, -1,7% nel 2013, -0,4% nel 2014), l’Italia è uscita finalmente da una drammatica recessione. Una delle peggiori dell’ultimo secolo. Il dato dello +0,7 registrato nel 2015, è da guardarsi in termini molto positivi, anche perchè è il miglior risultato dal 2010.
Altri dati della nostra economia ci lasciano ben sperare: la disoccupazione scesa sotto la soglia del 12%, la nascita di nuove imprese (tutte giovani e fortemente innovative), la lotta all’evasione fiscale con il grande recupero di gettito di quasi 15 miliardi di euro, la ripresa del turismo (dati veramente confortanti), l’esportazione dei prodotti agroalimentari che ha segnato nel 2015 cifre da record.
Tutto questo conferma che il Paese ha ripreso a camminare. Deve ancora cominciare a correre, ma la strada intrapresa è quella buona.
Ora, però, occorre fare molto di più in termini di sviluppo del Mezzogiorno e di occupazione giovanile. In questo due campi c’è l’impegno del governo che ha già messo in atto alcune misure importanti. Occorre ovviamente accelerare (specialmente se l’Europa si rende conto che la fredda austerità non aiuta, anzi da sola fa molti danni), puntando ad interventi straordinari, con rapidità e determinazione, visto che i nostri giovani hanno l’urgenza di cominciare a costruire un futuro”.