Bari choc, reparto ostetricia Ospedale San Paolo “da terzo mondo”, esaurite le culle, neonati nei passeggini e bagni fuori uso senza porte
La situazione nel reparto di ostetricia dell’Ospedale San Paolo è al limite del collasso. Secondo quanto riportato da alcuni testimoni, oltre ad una situazione evidenziata da tempo di degrado (armadi rotti, bagni fuori uso senza porte), negli ultimi giorni i bambini appena nati finiscono nel passeggino perché le culle sono esaurite.
La direziona aziendale ha fatto sapere che è: “Una situazione eccezionale causata da un inaspettato aumento di nascite nel reparto”.
Il reparto è composto da dieci stanze quasi tutte con quattro letti. In una stanza può capitare che ci siano donne in dolce attesa ed altre con problemi ginecologici.
I parenti delle pazienti però hanno denunciato che: “Il problema maggiore è dato dalla mancanza di privacy e dalle condizioni dei bagni. In tutto il reparto ci sono appena tre bagni, troppo pochi per la tipologia di pazienti ospitate”.
I bagni sono i condizioni pietose, le porte d’ingresso sono rotte, e lavandini e docce non funzionanti.
Anche i medici del reparto hanno riferito che la situazione è al limite del collasso: “Va detto che quei tre bagni sono utilizzati da tutti, anche dai parenti dei pazienti che arrivano nel reparto. La situazione alberghiera del reparto è da terzo mondo”.
Un neo papà ha voluto segnalare la situazione incredibile delle culle: “Ecco, appunto: le culle. Nei giorni scorsi ho visto un altro papà è entrato in reparto con un passeggino perché le culle erano tutte occupate. Un vero peccato che medici e infermieri così preparati e professionali debbano lavorare in queste condizioni”.
Vito Montanaro direttore generale Asl ha reso noto che: “Il 18 settembre scorso sono nati in quel reparto 16 bambini. Una mamma, che si è trovata priva di culla per il suo neonato, ha segnalato il problema. Ma dopo solo due ore è stata messa a disposizione un’altra culla per il piccolo, così come confermato dai medici del reparto. Si è trattato di un caso eccezionale”.