Riforma statali Renzi 2014: ultime notizie proposte Madia mobilità, prepensionamenti, staffetta generazionale
Renzi ed il suo esecutivo si sono dati tempo fino al 13 giugno per rivoluzionare la pubblica amministrazione ed è stato lo stesso premier a renderlo noto durante la conferenza stampa di ieri dopo la riunione del Consiglio dei Ministri.
Questa decisione è scaturita dalla necessità di coinvolgere tutte le parti sociali.
Anche i dipendenti statali potranno contribuire alla riforma della pubblica amministrazione inviando un e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica rivoluzione@governo.it con le proprie proposte.
Alcune linee giuda sulla riforma della Pubblica Amministrazione si stanno, però in questi giorni pian piano, delineando e sono state confermate ieri dal Premier Renzi ed oggi dalla titolare del dicastero della P.A. il ministro Anna Maria Madia.
L’intenzione della Madia è di introdurre un prepensionamento di massa che permetta di accedere alla pensione anticipata a tutti coloro che si trovano con il massimo dei contributi già conseguiti e non hanno l’età anagrafica prevista dalla riforma Fornero per accedere alla pensione.
Altra categoria che potrebbe rientrare nella proposta di prepensionamento sono i lavoratori ai quali mancano solo pochi mesi per accedere alla pensione.
Il prepensionamento per gli statali servirà a far fronte al notevole numero di esuberi presenti nella P.A. e rimettere in moto la tanto attesa dai giovani staffetta generazionale.
Il governo ha previsto che con il prepensionamento saranno più di centomila gli statali che potrebbero accedere alla pensione anticipata liberando posti che dovrebbero essere occupati in una piccola parte, si calcola di un concorso con circa diecimila assunzioni, da giovani in attesa di occupazione che hanno visto il posto pubblico come un sogno irrealizzabile ed ora avranno finalmente la possibilità di tentare di accederci.
Altro punto fermo della riforma delle pensioni sarà la mobilità richiesta a tutti gli statali in pratica la possibilità che un lavoratore considerato in esubero nel proprio ufficio di essere spostato in un altro con le stesse mansioni anche in un’altra città.