Matrimonio in una delle sale ricevimenti più chic, litigio tra bambini finisce con una sparatoria tra adulti
Erano presenti i bambini. Anzi, hanno assistito a tutta la scena e accompagnavano gli adulti, proprio dopo una lite tra ragazzini di 10-12 anni, poi vendicata da alcuni adulti. Una scena quasi surreale che sembrava scimmiottare Gomorra. Questi sono i retroscena della sparatoria avvenuta il 18 giugno scorso al Blue Marlin Club, tra i locali per ricevimenti più chic all’ombra del Vesuvio.
Luigi Mansi, alias «’o vip», 49 anni, pregiudicato di Boscotrecase, è ritenuto un elemento di spicco del clan Gallo-Limelli-Vangone. Per lui, ieri il tribunale del Riesame di Napoli ha confermato le accuse: fu Mansi a sparare contro Luigi Fiore, 46 anni, di Striano, anche lui pregiudicato, gambizzato con un solo colpo di pistola mentre proteggeva alcuni minorenni. Dunque, Luigi ‘o vip resta in carcere.
Mansi e Fiore erano invitati a due banchetti diversi, ai quali erano presenti diversi pregiudicati, alcuni dei quali evidentemente anche armati. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno permesso in poche ore di identificare e arrestare Mansi, nonostante la poca collaborazione dei presenti. La sparatoria era avvenuta in un giardino interno del locale e dopo una banale lite tra bambini, durante la quale sarebbe volato qualche schiaffo.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Fiore era stato invitato a chiedere scusa per lo sgarro fatto da uno dei minori ad un altro ragazzino. Al suo rifiuto, Mansi avrebbe prima detto «tu non sai a chi appartengo», poi, tenendo vicino a sé il bambino «offeso» dalla lite, avrebbe estratto la pistola dalla tasca e fatto fuoco una sola volta, gambizzando il rivale. Le telecamere hanno ripreso la fuga di Luigi ‘o vip in auto, nel panico generale e il fuggi fuggi di decine di persone. Sono in corso le indagini per identificare i complici di Mansi, ma nel frattempo era già stato arrestato anche Fiore che deve scontare un residuo di pena.