Venti di scissione nel movimento delle Sardine, Mattia Santori “Il mare non si scinde, al massimo si increspa”
Ombre tante ombre sulle sardine. Stephen Ogongo leader delle sardine a Roma ha dichiarato di non riconoscere come leader nazionale Mattia Santori.
A centro della polemica nel movimento delle Sardine la foto di Mattia Santori scattata a Treviso alla fondazione Fabrica con Luciano Benetton proprietario di Atlantia e Autostrade spa e al fotografo Oliviero Toscani, uomo da sempre vicinissimo al Pd.
Lo stesso Santori ha definito la foto “un’ingenuità”. Ma quanto detto da Santori non è bastato a Stephen Ogongo sempre più deciso a rompere con le Sardine emiliane.
Orongo è stato chiaro: “L’incontro che i fondatori delle sardine hanno avuto con Benetton è stato sbagliato, inopportuno. Un errore politico ingiustificabile, ma solo l’ultimo degli errori che Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa hanno commesso nelle ultime settimane. Da questo momento le sardine di Roma non fanno più riferimento ai 4 fondatori di Bologna né alla struttura che stanno creando”.
Orongo va giù duro “Le sardine di Roma ripartono da quei valori che hanno fatto della manifestazione di Piazza San Giovanni la più grande e la più partecipata delle sardine: uguaglianza, libertà, giustizia sociale. Affiancarsi agli squali, o diventare come loro, non ci rafforza ma ci indebolisce, ci rende prede inconsapevoli”.
La replica di Mattia Santori non si è fatta attendere: “Il mare non si scinde, al massimo si increspa. Stephen da tempo non si presentava alle riunioni delle sardine romane, temevano ci fosse un interesse personalistico dietro a quel gruppo Facebook. Ne hanno e ne abbiamo avuto la prova quando ieri mattina ha eliminato senza alcun preavviso tutti i moderatori. Rispetto Ogongo ma la critica sulla foto è stata solo strumentale ad una scelta che lui o chi per lui aveva già maturato da tempo”