Crisi di lavoro ma la burocrazia non si ferma, per aver registrato con 20 minuti di ritardo contratto di un nuovo assunto, barista costretta a chiudere e sanzionata di 8,500 euro
Le sue prime parole sono state le seguenti: «Non me l’aspettavo, non è giusto colpire le persone che provano a rialzare la testa così”.
La ragazza una piccola imprenditrice fiorentina si è vista imporre la chiusura del suo locale ed è stata sanzionata di 8.500 euro di multa per “una dimenticanza burocratica di qualche ora legata alla registrazione del contratto part time di un nuovo dipendente”.
La giovane Masucci a Firenze gestisce tre bar: “Il 3 giugno due attività hanno riaperto ma gli incassi, come avevamo previsto, si sono rivelati fin da subito bassissimi, neanche un terzo di quello che incassavano prima. Tuttavia siamo rimasti aperti per provare a galleggiare e vedere se usciamo da questo empasse…”.
Poi la beffa di ieri: “Stamani al Caffè Sofia di via degli Artisti abbiamo ricevuto la visita di due ispettori del lavoro. Hanno fatto un sopralluogo e hanno chiesto la documentazione dei contratti dei due dipendenti del bar”.
La ragazza racconta: “So bene come funzionano le cose, abbiamo numerosi dipendenti regolarmente assunti a cui, tra parentesi, durante il lockdown abbiamo anche pagato di tasca nostra la cassa integrazione visto che Stato e banche non sono pervenuti”.
La ragazza racconta il perché il contratto del nuovo assunto non risultava ancora regolarizzato: “Molto semplice, perché non abbiamo fatto in tempo per qualche ora. So che la dichiarazione dei contratti va fatta il giorno prima dell’inizio del lavoro e così abbiamo fatto inviando tutta la regolare documentazione alla nostra consulente del lavoro. Purtroppo lo abbiamo fatto il 24 giugno, festa del Patrono, e lei non è riuscita a fare la registrazione che avrebbe comunque fatto entro oggi “.
Il bar resterà chiuso “non posso spendere i soldi per la revoca dell’ordinanza”. “Gli ispettori con la loro intransigenza assurda hanno così fatto perdere soldi e lavoro ai due ragazzi”.