Oggi è un altro giorno, Gigliola Cinquetti ospite, interviene il figlio e fa calare il gelo in studio: “Mia madre? …” Serena Bortone in grande imbarazzo
Ieri ospite da Serena Bortone a Oggi è un altro giorno è andata la bravissima cantante Gigliola Cinquetti in un abito rosso da sogno.
Gigliola Cinquetti ha raccontato la sua bellissima vita non senza prima fare i complimenti ai Maneskin che hanno vinto l’Eurovision.
Anche lei vi partecipò nel 1964 con la canzone Non ho l’età e poi ha svelato che la seconda volta che partecipò fu censurata perchè: “Cantavo un brano dal titolo Sì. In Italia era in corso il dibattito sul referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio e si temeva che il mio titolo potesse influenzare il voto”.
Interviene il figlio di Gigliola Cinquetti che dice “Mia madre, una brava madre quando c’era …”
Durante l’intervista sono intervenuti i figli di Gigliola Cinquetti, Giovanni e Costantino che hanno lanciato delle frecciatine velenose alla mamma. Il più piccolo Costantino, infatti, ha detto: “Era una mamma fantastica, quando c’era”. E poi ha spiegato che a crescerlo è stata, più che altro, la tata Vittoria e ha svelato che la notte la aspettava che lei rientrasse ma, spesso, invano. La Cinquetti si è mostrata stupita di questa versione dicendo che non sapeva di queste mancanze sofferte dal figlio.
Invece, il figlio Giovanni ha raccontato: «Ho sempre avuto la percezione di mia madre e del personaggio. Ero consapevole di quello che faceva mia madre, vedevo che le chiedevano gli autografi, ma ho imparato a conviverci presto e siamo sempre stati protetti da questo e dal mondo dello spettacolo. C’è sempre stata la ricerca della normalità».
Gigliola Cinquetti, la sua meravigliosa vita
Gigliola Cinquetti ha avuto una vita splendida e ha raccontato di aver scoperto di aver una bella voce «… molto presto. Ed è stata una scoperta gioiosa. Ho avvertito subito la sintonia fra la mia voce e chi ascoltava. Non ero una bambina disinvolta, ero molto timida. Comunicavo pochissimo e stavo sempre appiccicata alle gonne di mia madre: staccarmi dai genitori anche per pochi minuti per me era dolorosissimo. Ero abituata a giocare con i coetanei che stavano nel mio palazzo perché quelli li conoscevo da sempre. Diffidavo di quelli “non del palazzo”. Quando cantavo spezzavo questa solitudine interiore ed era un’emozione importante».
E poi, dei figli, ha detto: «Come genitori abbiamo fatto del nostro meglio. Ma le cose non sono andate come ci aspettavamo. Questo Paese non sa dare soddisfazione a persone che hanno studiato, che hanno un alto livello di cultura e di preparazione. Per l’Italia questo è un problema epocale. Loro, comunque, se la cavano in qualche modo: uno è architetto l’altro fa lo scrittore-giornalista. Io sono rimasta visceralmente legata all’Italia. È meravigliosa per starci, ma senza lavorare».