Battiti Live, tra Giacomo Urtis e Flora Canto la compagna di Enrico Brignano, volano stracci
Battiti Live, che va in onda su Italia 1 ed è condotto da Alan Palmieri ed Elisabetta Gregoraci, sta riscuotendo un grandissimo successo.
Ma nella puntata di ieri, dopo l’esibizione di Giacomo Urtis è scoppiata una lite via social tra la stesso Urtis e la compagna di Enrico Brignano, Flora Canto che da poco è diventata mamma, per la seconda volta. Vediamo cosa è accaduto.
Flora Canto attacca Giacomo Urtis sui social e lui le risponde a tono
Ieri ad esibirsi sul palco di Battiti Live è andato, tra gli altri, Giacomo Urtis che ha cantato la sua canzone “Gossip”.
Dopo l’esibizione, Flora Canto, attrice e compagna di Enrico Brignano, sui social ha scritto: “Non vi offendete se io resto all’epoca di Morandi e Baglioni, vero?”.
E Urtis, di rimando, le ha risposto: “Non è che uno per forza deve essere Mina per poter cantare, poi detto da te… Adesso ci sono i generi nuovi come la rap, il trap. Poi le voci si sono evolute, adesso va di moda l’autotune, le voci metalliche. Ho visto che hai fatto qualche programma di musica anche se non sei una cantante. Quindi gli altri non dovrebbero ascoltarti? Io sono super tranquillo. Tu rimani ad ascoltare Beethoven, Vivaldi… intanto io sono stato a Battiti Live! Buona estate”.
Flora Canto racconta cosa le è accaduto dopo il parto
Flora Canto, 38enne da qualche giorno è diventata mamma per la seconda volta.
Ha partorito dopo Martina, Nicolò ma poi ha avuto qualche problema che le ha impedito di allattare.
La Canto ha detto: “Volevo rassicurare le donne che mi scrivono che il non essere perfette, scolpite, toniche, dopo aver messo al mondo un figlio, è naturale; che non è tutto rose e fiori come sui social si tende a mostrare, dando di sé immagini da Wonder Woman. Volevo dire la verità, la mia verità, fatta di un corpo che cambia, di giorni delicati, nel mio caso culminati con un principio di mastite e poco latte, che mi hanno fatto smettere di allattare”.
E poi ha anche aggiunto: “E poi momenti di vulnerabilità e scombussolamento. Ma è giusto e naturale che sia così. Noi donne abbiamo bisogno di tempo per prendere le misure con una nuova vita che si innesta nella nostra. E questo tempo va rispettato, senza fretta, per ripristinare gli equilibri”.
E ancora: “Con Martina avevo fatto più fatica, praticamente non ho dormito per due anni, perché aveva frequenti risvegli notturni. Con Niccolò mi sono fatta dare una mano per i primissimi giorni da una puericultrice che mi ha aiutato a impostare il corretto ritmo del sonno e dell’allattamento. Lui sembra averne beneficiato, e anche io, che ho avuto un post partum turbolento, con forti dolori e febbre alta. Il secondo cesareo è stato più doloroso rispetto al primo: forse il mio corpo è cambiato, forse perché ho quasi cinque anni di più. Ma la forza dell’amore che provi per i figli ti fa superare ogni cosa”.
Infine, ha detto della primogenita: “Quando ero in clinica ho chiesto a Enrico di portarla perché conoscesse Niccolò. Sulle prime tutto bene, ma, arrivato il momento dei saluti, ha pianto, non capiva perché mamma restava con il piccolo e lei doveva tornare a casa”.
E: “Una volta rientrata, mentre allattavo, si domandava perché non potesse averne anche lei, ed è nata un po’ di competizione. Le abbiamo spiegato che è sempre al centro di tutto, assieme al fratellino. Sorride, ma ha bisogno di rassicurazioni. Tant’è che a settembre, quando presenteremo il nuovo arrivato ai parenti, celebreremo ‘la festa della sorella maggiore’, così da non rischiare di farla sentire esclusa”.