Riforma del Senato bagarre in aula, rottura tra Pd e Sel e rissa sfiorata
Oggi alle ore 9,30 riprendono le votazioni sulla riforma del Senato.
Ieri si sono concluse, come era prevedibile, le votazioni a tardissima ora riuscendo a votare solo 5 emendamenti per l’ostruzionismo ad oltranza dei Senatori del Movimento Cinque Stelle e di Sinistra Ecologia e Libertà.
Le opposizioni hanno richiesto che il ministro degli esteri, Federica Mogherini, venisse in aula per aggiornare sulla situazione in Libia la richiesta dalla maggioranza è stata respinta.
Nei corridoi del Senato i rappresentanti del partito democratico del movimento cinque stelle sono venuti quasi alle mani e solo grazie all’intervento di altri senatori si è evitata una vera e propria rissa.
Clima teso per il mancato accordo tra Matteo Renzi e l’opposizioni sullo slittamento del voto a settembre proposto da il premier in cambio del ritiro degli emendamenti.
E’ stata proprio Sinistra Ecologia e Libertà a dire di no al tentativo di mediazione del presidente del consiglio per cercare di uscire fuori dall’empasse creata per i troppi emendamenti proposti sulla riforma del Senato.
Dalle prime votazioni sembra invece che il famoso “Patto del Nazareno” stia tenendo con i rappresentati della maggioranza Pd e Ncd e di Forza Italia che votano favorevolmente al ddl presentato dal governo.
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L’opposizione più dura sulla riforma del Senato è quella che in questi giorni sta facendo Sinistra Ecologia e Libertà con la presentazione di ben 7 mila emendamenti che dovranno tutti essere discussi e votati.
Dopo il tentativo di mediazione fallito dal premier con i rappresentati di Sinistra Ecologia e Libertà per il ritiro degli emendamenti in cambio della promessa di rinviare le votazioni a settembre sulla riforma del Senato il solco tra i due partiti sembra sempre più profondo e si prevede che in futuro difficilmente, anche a livello locale, i due movimenti potranno nuovamente allearsi.
Sembra che a Vendola non sia andato proprio giù ciò che è successo qualche mese fa con una parte consistente del suo gruppo che ha scelto di uscire fuori dal Sel per avvicinarsi sempre più alle posizioni dell’esecutivo Renzi.
Oggi alle 9,30 si ricomincia e si preannuncia al Senato un’altra giornata di battaglia.