Mara Venier umilia Massimo Giletti: “Forse lo ha scordato, ma sono stata io …”
Mara Venier, la regina incontrastata della domenica pomeriggio di Rai 1, è sempre stata molto schietta e sincera e, quando ha una cosa da dire non esita ad esternare la sua idea, anche se qualche volta può essere scomoda. E, come lei stessa ha detto, questo è il suo pregio ma anche il suo peggior difetto.
E, in linea con questo aspetto del suo carattere ma anche con altri lati della sua personalità, quali la solarità e l’allegria, ha fatto delle confessioni a cuore aperto rilasciando una bella e lunga intervista al Messaggero.
Vediamo cosa e ha detto ma anche di chi ha parlato.
Mara Venier rilascia un’intervista al Messaggero e parla di Alessia Marcuzzi
Mara Venier, nella sua intervista che ha rilasciato al Messaggero ha parlato, innanzitutto, di se stessa cominciando a ricordare il periodo iniziale della pandemia e del terrore che l’ha accompagnata anche quando ha preso la decisone di continuare a lavorare. Poi ha svelato che il suo sogno più grande sarebbe quello di intervistare papa Francesco, che lei da piccola stava maturando la decisone di diventare suora accarezzando questa idea per parecchi anni e poi, ha anche parlato di televisione ha detto la sua su Alessia Marcuzzi. Di lei ha parlato in termini entusiasti dicendo che la vedrebbe molto bene come sua erede a Domenica In e, a questo proposito, ha detto: “Lei sarebbe perfetta. L’ho vista l’altra sera. Ci siamo bevute una bottiglia di champagne insieme. È in grande forma”.
Mara Venier lancia una battuta la veleno contro Massimo Giletti
Poi zia Mara ha parlato di Massimo Giletti che ora, dopo aver lasciato la Rai con la sua “L’arena” , conduce da diversi anni su La7 con il programma “Non è L’arena”. Di lui Mara Venier ha sottolineato e avvalorato cosa ha detto il giornalista del Messaggero quando ha ricordato che con l’Arena fu proprio la Venier a lasciargli il posto e lei ha aggiunto: “Esatto. Forse lui l’ha dimenticato, ma quel posto gliel’ho lasciato io perché l’idea di partenza – di Marco Luci e Cesare Lanza – era di farlo condurre a noi due. Comunque non lo so, non lo sento da tanto”.