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Carlo Conti racconta un viaggio a Zanzibar con Leonardo Pieraccioni: “Le ragazze non erano carine e voleva tornare a casa, cosa gli ha fatto cambiare idea”

Carlo Conti ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera in cui ha raccontato cosa accadeva quando andava in viaggio con Leonardo Pieraccioni.

Vediamo cosa ha detto il bravissimo conduttore.

I racconti dei viaggi di Carlo Conti con il suo amico storico, Leonardo Pieraccioni

Carlo Conti ha raccontato così di un viaggio a Zanzibar, in occasione di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera: “Leonardo aveva chiuso una storia ed era un po’ depresso. Arrivato nel villaggio, voleva tornare indietro. Forse anche perché le ragazze dell’animazione non erano granché carine”.

E poi ha continuato con il racconto: “Io, Leonardo Pieraccioni, Maurizio il commercialista, Domenico, che è un po’ il nostro conte Mascetti – in teoria dovrebbe lavorare in Regione ma in pratica non fa nulla – quattro fiorentini più un napoletano, l’attore Lucio Caizzi. Il viaggio lo proposi io: ‘Ragazzi, che dite, si va una settimanina in un villaggio a Zanzibar?’”

E, ancora: “Eravamo tutti single, io per mia scelta, lui invece, aveva da poco chiuso una storia ed era perciò un po’ depresso, contavamo di tirarlo su. Gli era presa male, una botta di tristezza. Forse anche perché, la sera prima, avevamo dato un’occhiata alle ragazze dell’animazione e non erano granché carine. “Dai, magari domani cambia turno e ci va meglio”. Niente. A colazione ci annunciò cupo: “Riparto, riparto, me ne vo subito, cerco il primo volo e me ne torno a Firenze”. Gli altri si sono agitati, io che lo conosco sapevo che gli sarebbe passata”.

Carlo Conti ha raccontato perchè Leonardo Pieraccioni decise di rimanere

Poi, Carlo Conti ha continuato con il suo racconto e ha detto che Pieraccioni cambiò idea e decise di rimanare: “Per merito del meraviglioso buffet, allestito con ogni bendidio, che riportò l’allegria. E forse anche a qualche altra presenza femminile, non accompagnata, che faceva ben sperare. Ci divertimmo a mettere in mezzo il povero Maurizio, spedendolo in continuazione a parlare con il cuoco – italianissimo, che stette al gioco – con richieste gastronomiche sempre più assurde. ‘Senta, Carlo e Leo vorrebbero tanto un astice alla catalana’. O il porcellino sardo. O la polenta con i funghi. O le lasagne con il ragù. Faceva la spola continua, tra lui e noi, sempre più imbarazzato”. E poi Conti ha ricordato anche una partita a calcio sulla spiaggia contro una squadra di bambini: “noi cinque contro sette di loro. Fortissimi, come correvano. Una fatica boia, restammo senza fiato, con la lingua di fuori. Il primo a mollare fu Lucio, poi Domenico e Maurizio. Restammo in campo io e Leo, con una ragazza reclutata come portiere. Una disfatta: perdemmo 7 a 3. Pieraccioni? Diciamo pure che tornò più allegro dopo la partita a pallone sulla sabbia. E grazie al buffet”.