Nathalie Guetta diretta: “Ho accettato di rifare Don Matteo per rivedere Raoul Bova e Nino Frassica”
Nathalie Guetta ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni in cui si è raccontata e ha svelato anche cosa l’ha convinta ad accettare a girare un’altra stagione di Don Matteo.
Nathalie Guetta, “Ho scritto un altro libro e sto girando un’altra stagione di Don Matteo”
La bravissima attrice Nathalie Guetta ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Tv Sorrisi e canzoni in cui ha detto cosa sta facendo in questo periodo e quali sono i suoi progetti per il futuro.
Nathalie Guetta: “Dodici in caso di stress”, il mio primo romanzo
Nathalie Guetta ha parlato del suo primo romanzo “Dodici in caso di stress”, e ha detto: «È il numero massimo di sigarette che mi consento in caso di stress estremo. Di solito non ne fumo più di otto al giorno».
E poi ha svelato che il libro è autobiografico ma non completamente: «Non è esattamente la stessa storia, ma c’è molto di autobiografico. Non sarei mai riuscita a scrivere di qualcosa che non conoscevo. Lui aveva 18 anni meno di me come, del resto, Yudiel, il mio ex marito. Evidentemente sono abbonata al numero 18… Questo libro ho cominciato a scriverlo proprio al tempo di quella storia, ma poi lo avevo messo da parte perché pensavo che nessuno lo avrebbe pubblicato. È stato Yudiel, alcuni anni dopo, a convincermi a terminarlo. L’ho fatto ed è stato pubblicato nel 2020, in piena pandemia: praticamente un disastro. Finché non è arrivata Laura Putti, che ha appena fondato una casa editrice, e mi ha proposto di pubblicarlo di nuovo».
Nathalie Guetta: “Ho accettato di rifare Don Matteo per rivedere Raoul Bova e Nino Frassica”
Nathalie Guetta ha poi fatto una rivelazione abbastanza sorprendente. Su Terence Hill che ha lasciato la serie, ha detto: «È dispiaciuto a tutti quando è andato via, ma ha fatto bene, ha ripreso in mano la sua vita. Con lui avevo un rapporto straordinario: mi ascoltava, mi dava consigli”.
E su Raoul Bova che gli è subentrato ha detto: “Mi trovo bene anche con Raoul Bova: è gentile, solare e generoso. Non vedo l’ora di andare a Spoleto perché lì riesco a “rubarlo” un paio di sere per andare a cena. Se ho accettato di fare ancora “Don Matteo” è stato anche per rivedere lui, così come Nino Frassica e Francesco Scali. Per me il lavoro è una terapia: invece di andare dallo psichiatra, faccio l’attrice».