Uomini e donne, Tina interviene sulle voci che la vogliono fuori dal programma: “Ecco quello che penso io”
A settembre, ricomincerà la trasmissione fortunatissima di Maria De Filippi, Uomini e donne che va in onda ogni giorno dal lunedì al venerdì su canale 5 nel primo pomeriggio. Accanto a Maria De Filippi, conduttrice ci sono da anni due presenze fisse, Gianni Sperti e Tina Cipollari. Di solito, poco prima che inizi il programma, ci sono sempre le stesse voci che sostengono che Tina Cipollari non sarà più in trasmissione e anche quest’anno non è stato da meno, infatti, le voci sono state tali che sono arrivate anche alla diretta interessata che, però, ci ha tenuto a smentirle. Vediamo cosa ha detto.
Tina smentisce le voci della sua assenza per la prossima stagione da Uomini e donne
Tina Cipollari è andata ospite al Padova Pride Village e quella è stata l’occasione per smentire le voci che volevano che non dovesse più essere opinionista a Uomini e donne, nel ruolo di opinionista, per la prossima stagione ma lei, al contrario ha detto: “Se lascerò la trasmissione? Assolutamente no. Le voci sicuramente ci saranno, ma io non ho ancora ricevuto nessun avviso. Penso di esserci ancora”.
Tina Cipollari racconta i suoi esordi a Uomini e donne
Tina Cipollari ha voluto raccontare i suoi esordi a Uomini e donne e ha detto:“Sono passata da ragazza mora di campagna a volto tv. Quel giorno a Uomini e Donne ho lasciato che nel camerino mi trasformassero. Mi sono fatta biondissima, mi sono truccata, vestita, quasi travestita, tanto che mi chiedevano: “Ma sei sicura?”. Sí, ero sicura, volevo che a casa, guardando il programma, non mi riconoscesse nessuno. E intanto cominciavo a riconoscermi”.
Poi , a proposito del libro che ha scritto, ha detto: “Il mio libro? Scrivere è stato terapeutico. Oggi ringrazio quella bambina triste: non sarei la donna determinata e con valori radicati che sono oggi senza quella radice. Tutto sommato quello che detestavo, i vestiti brutti, la mia casa orrenda e due genitori assenti, piegati nei campi, che tornavano stanchissimi a sera, che non ce la facevano neanche a parlare, altro che dialogo – tutto mi è servito, anche a superare quella timidezza data dalla “mancanza”. Vede, io non osavo chiedere nulla allora, perché sapevo che i miei genitori più di quello non mi potevano dare e non volevo metterli in difficoltà”.